Il bokeh o la qualità dello sfocato

di Alessandro Marchi

Sì alle luci di metà mattina o metà pomeriggio quando la luce è più obliqua e modella meglio la plasticità dei volti. Meglio ancora quando il cielo è leggermente coperto e la luce conseguente più diffusa, tale da diffondersi uniformemente sui volti. Ma queste sono regole generali del ritratto in esterni. Dovremo poi preoccuparci di uno sfondo che risulti, pur nella sfocatura, più uniforme possibile e con macchie che risultino confuse ma di colore possibilmente in sintonia col soggetto ritratto. Se ci sono dei neri profondi alternati a dei bianchi ‘sfondati’, per quanto si sfuochi, i risultati saranno deludenti. Possibilmente scegliere colori tenui e omogenei. Fatto questo si passerà alla scelta dell’obiettivo. Se abbiamo un paio di zoom a disposizione scegliamo quello tele (ad es. un 80 – 200 mm). Poi impostiamo la macchina su ‘priorità ai diaframmi’ (mai in program o in automatico) in quanto la scelta del diaframma è fondamentale. Scegliamo quindi diaframmi aperti (2,8, 4, 5,6) anche a seconda della luminosità dello zoom che abbiamo. Teniamo poi conto che maggiore sarà la focale usata, maggiore sarà la sfocatura. Se abbiamo invece a disposizione delle focali fisse (85, 135, 180, 200) queste saranno ancora più adatte per il ritratto (anche in questo caso useremo diaframmi molto aperti: da 1,4 a 4).

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